Ma in somma delle somme fin ora non ò ricevuto altro che spesa, disagi grandissimi e travagli di mente inmensi: però vi prego a far un poco di reflessione e considerar se parlo con ragione(953) [..............] Perdonatemi se troppo liberamente io dicessi il mio concetto; e se non vi piacessi così, ditemelo, che volentieri mi lascerò correggere et accetterò in buona parte i vostri avvertimenti. Altro per hora non ò che dirvi; solo replico che circa la Chiara, piacendovi per vostro governo, ve la lascio liberamente, et sentirò con gusto che vi serva bene, come spero pur che non venga da altri strapazzata, perchè ciò, risapendolo, mi saria inpossibile il tollerarlo. Di voi resta sodisfattissima, e desira sommamente che voi altretanto restassi di lei. Io con la Massimiliana e Mechilde di vivo cuore ci raccomandiamo a V. S., come alle monache, Sig.re Barbera e Caterina(954), dolendomi di questa della perdita del S.r dottore, suo carissimo amante, sì che Filippo dev'esser tornato più in gratia che mai, e mi par di vederlo tutto raffazonato et aspettar quel felice giorno di S. Martino, per far le nozze, con grand'affanno. Al S.r Antonio e S.r Abundio mille saluti; e Nostro Signore vi conceda ogni bene.
Di Monaco, li 27 d'Aprile 1628.
Di V. S.
Aff.mo e Oblig.mo Frat.lo e Ser.reMichelag.lo Galilei.
1877.
NICCOLÒ AGGIUNTI a [GALILEO in Firenze].
Pisa, 27 aprile 1628.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 85-86. - Autografa.
Molto Ill. et Ecc.mo Sig.r et P.ron mio Singul.mo
Per Iacopo di Francesco da Brozzi navicellaio gli mando 60 cantucci, quali si goderà per amor mio.
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Perdonatemi Chiara Massimiliana Mechilde Barbera Caterina Filippo S. Martino Antonio Abundio Nostro Signore Monaco Oblig Frat Galilei Firenze Singul Iacopo Francesco Brozzi
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