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      Secondariamente, cominciò a trattare, senza dirmi cosa alcuna, di volere comprare un anello con un diamantino. Io lo seppi, e gli ne feci una bona passata con ogni termine. Terzo, per mezo del suo ospite e del Sig.r Giuliano Landucci non è stato mai possibile a poterlo indurre a devozione di sorte alcuna, e si ridusse al sabbato santo a sera a confessarsi. Le prediche e sermoni sono aborrite da lui come cose di niente. Sopra di queste cose più volte l'ho fatto chiamare, e gli ho parlato con quel maggiore affetto che ho saputo e potuto; ma se ha mostrato per due o tre giorni farne qualche conto, non ho visto meglioramento nessuno: anzi essendoli stato avvertito e da me e dal Sig.r Crivelli, cavaglieri assai compito, che debba con maggiore diligenza attendere ai studii, gli è bastato l'animo di dire che la quaresima è passata e che non vol prediche, e che le parole che gli entrano per un'orecchia escono per l'altra, e che non è un frate nè una monaca; e in somma lo ritrovo tanto indisciplinabile e ostinato e ribelle, quanto possa essere un giovane della sua età. Ma quello che mi ha finito da chiarire è, che havendo da me ordine espresso di non stare fuora di casa la notte, questi giorni passati stette una notte senza ritornare a casa; et havendolo io fatto chiamare per farli la correzzione, come andava fatta, mi cominciò a volere stampare scuse di certi compagni tedeschi musici; delle quali scuse non ne volsi sapere altro, ma li ricordai quello che nel principio li haveva detto, che queste prattiche sarebbero la ruvina sua nel corpo, nell'anima e nella riputazione, e che io l'haverei abbandonato, e che sarebbe abbandonato da tutti i boni e da V. S. in particolare.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





Giuliano Landucci Crivelli