Per tanto V. S. potrà dar ordine che Il Sig.r Silvii sia sodisfatto di quello che ha speso sin hora. Quanto al conto mio, aspettarò il pagamento della pensione, essendo sin hora sodisfatti i maestri e la dozzina dell'hospite, con diverse altre spesette necessarie di scarpe e calzette e altre cosette necessarie. Ho però detto questa mattina al Sig.r Silvii che non li dia denari, nè paghi cosa alcuna(967) senza mia saputa, per tenerlo più in freno; e così farà.
Mi scrive mio fratello che tutte le robbe e effetti del defonto Vicario sono sequestrate, e che ci è da pagare profumatamente, ma che è necessario far scrivere a Mons.r Vescovo di Brescia(968) che ordini che la pensione sia pagata. Però crederei che Madama Ser.ma sarebbe il caso di fare questo officio, poi che Mons.r Vescovo professa servitù con S. A. S. sino dal tempo che fu Nuncio in Firenze. Facendo scrivere, potrà inviare la lettera in Brescia a Carlo Castelli mio fratello, il quale pigliarà la briga di fare il servizio.
Quanto poi alla dispensa, saprà che la spesa è di venti cinque scudi di questa moneta, come a andare al fornaio; e questi sono negozii che non si trattano per favori. Se fosse seguita la copula, essendo poveri, la spesa sarebe di sei scudi e 60 baiocchi; ma è necessario far fare la fede da Mons.r Vicario di Firenze: e tanto ho informazione non solo da questi spedizioneri, ma dal Padre Procuratore nostro, che ne fa spedir di simili dispense continovamente per la diocesi di Monte Cassino. Però starò aspettando altro suo comandamento.
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