Illustrissima, ne mostrò grandissima allegrezza, e mi disse che questo haveva tenuto lui sempre come conforme alle Sacre Carte et interpretationi de' Santi Padri, e che in ciò non haveva dubio; ma che non haveva premuto in promoverla, per l'oppositione che communemente facevano le scuole coll'allegar dimostrationi matematiche in contrario, e particolarmente che senza gli orbi solidi et il loro moto fusse totalmente impossibile il salvar le apparenze. Al che replicando io, non solo haver sodisfatto a pieno quanto alla parte fisica e matematica et a tutti li fenomeni, ma che, per il contrario, era totalmente impossibile il sodisfar et il salvar, come dicono, le apparenze col porre li orbi, tanto maggior gusto ne riceveva, e me sollecitava al compimento dell'opera. Nè mi vidde mai dopo tal ragionamento, che non me ne domandasse e non mi ricordasse il darle compimento, con mostrarne desiderio grande e dispiacere che le mie infinite domestiche occupationi me lo ritardassero: in conformità di che anco passorno fra lui e me lettere, mentre io ero in Acquasparta. Così V. S. potrà francamente asserire a chi glie ne ha dimandato, facendogliene piena fede, mentre di tutto cuore a V. S. bacio le mani.
Dalla mia rocca di S. Angelo, questo dì primo di Giugno 1628.
Di V. S.
Affettionatiss. sempreFederico Cesio Linceo, Prencipe di S. Angelo.
1886.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 3 giugno 1628.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 110. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r e P.ron Col.mo
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