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      Alla nova che li diedi, restò mezo confuso: io trattai con lui senza asprezza, perchè lo conosco tanto matto che sarebbe buono da far qualche risoluzione stravagante; e V. S. farà bene a sbrigarsene quanto prima, acciò non gli dia qualche gran disgusto, perchè non teme nè Dio nè gli huomini, nè stima altro che le proprie bizarrie. Ha detto al suo ospite che in questi otto giorni non vole fare altro che scrivere e copiare cose di musica, per mostrare a V. S. di havere studiato e fatto qualche cosa: buono per lui se l'havesse fatto sempre! Sarà necessario, avanti che parta di Firenze, fargli fare una carta di procura(977) per riscuotere la pensione e per estinguerla, che quanto al rinonziarla(978) non tornarebbe il conto; e in tanto poi io trattarò a Brescia con il successore del defonto Vicario, se si contenta estinguerla per sei annate, che sarebbero trecento sessanta scudi, e V. S. potrà rimborsare il dinaro speso. Però non manchi farsi fare la procura in buona forma, con facoltà di sostituire etc.
      L'Ill.mo Sig.r Ascanio Piccolomini è stato designato arcivescovo di Siena, e m'ha ordinato che ne dia particolar avviso a V. S., offerendosegli di tutto cuore. Mi dispiace che le sue indisposizioni la travaglino; io sto assai meglio, e prego Dio che conceda compita sanità anco a V. S., e li bacio le mani.
     
      Di Roma, il 17 di Giugno 1628.
      Di V. S. molto Ill.reS.r Gal.o
      Devotis.o e Oblig.mo Ser.re e Dis.loDon Benedetto Castelli.
     
      Fuori: Al molto Ill.re Sig.r mio Col.moIl Sig.r Galil.o Galilei, p.o Filosofo di S. A. S.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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