Firenze.
1890*.
GIOVANNI SILVI a GALILEO in Firenze.
Roma, 17 giugno 1628.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 115. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r mio Oss.mo
Da' SS.ri Tovagli ebbi aviso la passata delli scudi 30 di giuli X che V. S. li haveva pagato per me in conto di quello V. S. mi deve per le robbe date al S.r Vincenzo suo nipote, et ne ho dato credito al suo conto; e questa sera mi ha parlato il P. D. Benedetto et mi ha detto che io dia al S.r Vincenzo robba di poca spesa per far un paro di calzoni, quale il primo giorno, e come venghi, ce la darò; et con altra li darò nota del costo. Io li ho detto che non potevo dar nulla senza l'ordine di V. S.; ma mi à soggionto che ne ha di necessità, et che della prossima lo rimanderà costà per il procaccio: et mostra haver poco ghusto dal giovane, che fa haver patienza, poi che la gioventù vuol fare il corso suo. Mi dispiace del disgusto che sentirà V. S., et la sua prudenza supererà ogni cosa. Il Signor Dio lo riduca nella sua strada, et a V. S. dia patienza: et mi comandi sempre in ogni occasione. Li bacio le mani et li pregho dal Signor Dio ogni vero bene.
Roma, 17 Giug.o 1628.
Di V. S. molto Ill.reSer.re Aff.mo
Gio. Silvj.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r mio P.ron Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
Firenze.
1891*.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 24 giugno 1628.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 119. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r mio Col.mo
Ho accordato il procaccio che riconduca il Sig.r Vincenzo a sue spese per otto scudi, le sue robbe e un leuto: però tanto V. S. potrà pagare, chè io non ho hauto commodo qui in Roma.
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