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      Il Sig.r Giuliano Landucci ha fatto il patto, e per esserci carestia di cavalcature non si è potuto far meno. Se il medesimo Sig.r Giuliano non mi fosse buon testimonio di quanto ho fatto in servizio del Sig.r Vincenzo, come quello che ad instanza mia e per sua cortesia si è adoperato sempre in beneficio del detto S.r Vincenzo, starei in qualche dubbio che V. S. potesse pensare che io fossi stato più tosto negligente che sollecito in servirla; ma mi creda che non era possibile più. È stato necessario farli fare un paro di calzoni, come ha fatto fare il Sig.r Silvii. Di scarpe l'ho sempre provisto, nè mai mi ha dimandato cosa che io non li habbia dato sodisfazione: e mi creda che per un mio nepote carnale non haverei fatto tanto. Mi scusi dunque se più non ho potuto.
      Quanto alla pensione, V. S. faccia fare la procura, e, se li pare, in persona di Carlo Castelli mio fratello, che possa essigere in Brescia; ma forsi sarebbe meglio che se la facesse fare a lei medesima, ampla, con facoltà di estinguer la pensione e di sostituire procuratore, come gli accennai(979). In tanto io aspettarò queste paghe per aggiustare il conto delle spese fatte da me; e così V. S. non s'incommodarà se non per quello che doverà havere il Sig.r Silvii. Scriverò per l'ordinario un'altra mia: per hora li bacio le mani.
     
      Di Roma, il 24 di Giugno 1628.
      Di V. S. molto Ill.reOblig.mo Ser.re e Dis.lo
      Don Bened.o Castelli.
     
      Fuori: Al molto Ill.re Sig.r e P.ron Col.mo .
      Il Sig.r [Galileo Ga]lilei, p.o Filosofo di S. A. S.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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