Con che li bacio le mani.
Di Roma, il p.° di Luglio 1628.
Di V. S. molto Ill.reAff.mo e Oblig.mo Ser.re e Dis.lo
Don Bened.o Castelli.
Bacio le mani al S.r Aggiunti e Facchetti(983).
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r e P.ron mio Col.moIl [....] Galilei, p.o Filosofo di S. A. S.
Firenze.
1895.
MICHELANGELO GALILEI a GALILEO [in Firenze].
Monaco, 5 luglio 1628.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 121. - Autografa.
Car.mo et Onor.do S.r Frat.lo
La resoluzione fatta di levar quel sciagurato di Roma mi piace, e già doverà trovarsi costì, dove vorrei si trattenessi fino al mio arrivo, chè, come ò detto con altre(984), disegno venirmene al principio di quest'altro mese, per levarvi anco da torno il fastidio di tutta l'altra famiglia; ma, come ò detto, non ò da spender più, nè crediate che io abbondi così di denari, che a richiesta di Benedetto sborsassi così subito 20 S. Vi dico che non ò da vivere, e lo doveresti credere. Già sapete che la mia provvisione è solo 300 fiorini, e con questi soli bisogna ch'io mi mantenga con tutta la mia famiglia; li pochi denari che ò su la lega si riducono nella metà, che così si fa ad ognuno, e perchè ò tirato gl'interessi alquanti anni interi, ora mi bisognerà scontarli, non pagandosi quelli che la metà, conforme al capitale: e queste son cose vere. So bene che vi pare che tirando io la paga di Vincenzo da 9 mesi in qua, deva trovarmi comodissimo, senza pensar che ò speso 7 volte tanto(985) e rovinatomi del tutto. Ma perchè spero di condurmi costà, mi riserbo a bocca a dirvi dello stato mio interamente, e farvi toccar con mano nella miseria che mi trovo.
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