Fuori: Al molto Ill.re Sig.r e P.ron Col.moIl Sig.r Gal[ileo Galilei], p.o Filosofo di S. A. S.
Firenze.
1897*.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 22 luglio 1628.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 124. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r mio Col.mo
Ho riceuta la lettera di V. S. molto Ill.re, nella quale mi dà nova dell'arrivo felice del nostro Ser.mo Gran Duca, che Dio ce lo conservi sino all'ultima sua vecchiaia; e li giuro che qui in Roma ha lasciato a questi preti tal saggio del suo sapere, che ognuno tiene per fermo che habbia da essere un ottimo principe. Li rendo infinite grazie dell'honore che mi ha fatto in ricordargli la mia devotissima servitù. Quanto all'Ill.mo Piccolomini(992), lei sarà sempre a tempo col scrivere. Della disfida del Ser.mo di Parma(993) non ho che dire altro, solo che una volta, già non so quanti anni, hebbi grazia di fare riverenza a quell'Al., e mi parve all'hora un giovinetto di ottima indole; e tengo per fermo che se V. S. li parlasse al lungo, lo guadagnarebbe totalmente.
Mando poi i conti(994) delle spese fatte per il Sig.r Vincenzo suo nepote, distinte. È ben vero che V. S. può vedere raccolto tutto il bilancio nel rovescio del foglio delle mie spese, le quali potrà con ogni suo comodo, per la parte mia, sodisfare: solo la prego a rimettere quelle del Sig.r Benedittonio hospite, il quale certo si è portato bene, perchè si trattava di otto scudi al mese per la dozzina sola, e vi sarebbero voluti bucati, assettamenti di panni, di collari e simili minutie, delle quali non si è speso cosa alcuna; tal che mi pare che meriti che V. S. mi dia particolar commissione che lo ringrazii, massime che sempre ha fatti buoni officii col S.r Vincenzo, e mi ha tenuto avvisato d'ogni cosa.
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