E bacio a V. S. per mille volte le mani, pregandoli da N. S. Dio ogni maggior contentezza.
Di Roma, li 9 7mbre 1628.
Di V. S. molt'Ill.re e molto Ecc.teAff.mo et Obblig.mo per ser.la sempre
Fed.co Cesi Linc.o Princ.
1903*.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 16 settembre 1628.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXX, n.° 14. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r e P.ron Col.mo
Sono horamai tre hore sonate, che ho aspettato un spedicioniere mio amico per il negozio delle Madri della Nunziatina(1003), quale mi deve portare risposta di quanto si potrà fare in questo servizio; e perchè non è ancora venuto, mi son messo a scrivere a V. S. molto Ill.e per accusare almeno che io ho riceuto il suo comandamento: e si assicuri che se è possibile impetrare questa grazia, non mancarò; e darò avviso del tutto per il Sig. Giuliano Landucci nostro, quale partirà di qua lunedì prossimo.
Le bolle(1004) sono ricuperate e sono in mano di mio fratello, e me le mandarà ogni volta che io gli ne scrivo, come farò per il primo ordinario, perchè questa sera non posso più, chè l'hora è tarda: e però li bacio le mani, e me li ricordo devotissimo.
Hoggi ho hauto ordine da' Padroni di far stampare la mia scrittura dell'acque(1005), e fa la spesa la Camera. Stampata che sarà, gli ne mandarò copia, e vedrà una moltitudine di stravaganti particolari, tutti dependenti da medesimo principio. Son però stato necessitato ridurla a chiarezza tale, che possa essere intesa ancora da quelli che non hanno mai inteso niente di bello: non so se mi sarà riuscito.
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