Roma, il 16 di 7mbre 1628.
Di V. S. molto Ill.reOblig.mo e Devotiss.o Ser.re e Dis.lo
Don Bened.o Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r e P.ron Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, p.o Filosofo di S. A. Ser.ma
Firenze.
1904*.
ASCANIO PICCOLOMINI a GALILEO [in Firenze].
Roma, 16 settembre 1628.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 129. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re S.r mio Oss.mo
I favori che mi vengono dalla cortesissima mano di V. S. non son mai tardi, nè ha però bisogno di scusarse dell'indugio, perchè io, conoscendoli pieni di vero affetto, in ogni tempo li ricevo per molto particolari e sinceri. Dunque dell'officio di congratulatione che V. S. ha volsuto passar meco per la Chiesa di Siena conferitami da Sua Santità, glie ne resto con accrescimento di tanta obligatione, che doverei rendergliene gratie affettuosissime col servirla, e non con le parole. Tuttavia in quest'altra forma riserbo a farlo a suo tempo e quando V. S. mi favorirà, come la prego, de' suoi comandamenti. E le bacio le mani.
Di Roma, li 16 di Settembre 1628.
Di V. S. molto Ill.re[...] Galileo Galilei.
Aff.o e vero Ser.
A., Arci. eletto di Siena.
1905*.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 3 novembre 1628.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 131. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r e P.ron Col.mo
Mando a V. S. molto Ill.re la copia delle bolle della pensione(1006), acciò possa mandare la procura a Brescia per riscotere quella decorsa dalli eredi del defonto Canonico. La procura deve essere fatta in persona del Sig.r Carlo Castelli, figliuolo del quondam Sig.r Aniballe Castelli(1007). Mi scrive il detto mio fratello, che pensa di riscuotere detta pensione senza fallo, e tentarà ancora di riscuotere quella rata decorsa dal novo Canonico, il quale si chiama il Sig.r Conte Carlo Capriolo.
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