Vorrei dire, che venendo a Parma la S.ra Duchessa nuova sposa(1024), sarebbe unica per raccomandarmi al detto S.r Cardinale; ma perchè so che saprà meglio di me se sia espediente il farlo o no, lascierò che, se giudica bene, vogli con una parola raccomandarli tal negotio: che del tutto gli resterò obligatissimo, e farò con le mie fatiche in maniera che non impieghi malamente le sue raccomandationi, e viva sempre, per mia bocca anchora, la fama delle sue virtù et il lume della sua rara dottrina. Alla quale fra tanto faccio divotamente riverenza, raccomandandomeli di tutto cuore.
Di Parma, alli 24 9mbre 1628.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOb.mo Ser.re
F. Bonaventura Cavalieri.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.moIl S.r Galileo Galilei.
Fiorenza.
1911*.
BENEDETTO CASTELLI a [GALILEO in Firenze].
Roma, 25 novembre 1628.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXX, n.° 15. - Autografa la firma.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r et P.ron Col.mo
Non scrivo di propria mano, perchè questa notte passata ho havuto un crudele assalto della mia indispositione dell'orina: spero passarla bene questa notte seguente. Tengo lettere da mio fratello di Brescia, che ha agiustato il negotio della pensione con gli heredi del defunto, et sarà pagato senza altro ogni volta che V. S. gli mandi carta di procura. Il nome suo è Carlo Castelli del q. Annibal Castelli, Bresciano(1025). Mi scrive ch'è necessario entrar prima in posessione exigendi con questi heredi, avanti di presentar le bolle al Canonico vivente: però V. S. non manchi mandare detta procura(1026).
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