Ho imparato questa nuova foggia di cuocerle, che forse più le piacerà; et havrò caro che mi rimandi la coperta, che non è mia. La saluto per fine affettuosamente, e prego il Signore che la conservi.
Di S. Matteo, li 10 di Xmbre 1628.
Sua Fig.la Aff.maSuor M.a Celeste.
Fuori: Al molto Ill.re et Amatiss.mo Sig.r Padre
Il Sig.r Galileo Galilei, S. Oss.mo, aBello Sguardo.
1916.
LORENZO CECCARELLI a [GALILEO in Firenze].
Roma, 16 dicembre 1628.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 137-138. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo S.r mio P.ron Col.mo
Sicome quo semel est imbuta recens, servabit odorem testa diu, così io non posso scordarmi della prima impressione scolpita in me del suo partiale affetto fin da quando mi trovavo nel suo attual servitio, ratificatomi poi da V. S. ultimamente che fu a Roma con tanti benefitii e favori. Vengo però con questa a dichiararli la continua rimembranza mia di un tanto Padrone, mediante l'annuntio delle buone feste del Santo Natale con felice Capo d'anno alla romana, assieme con altri infiniti appresso; con pregarla a volere, ad imitatione di quel Signore che in questi giorni ci apporta la vera pace, il quale non dedegnò esser visitato et adorato da rozzi pastori, gradir parimente questo mio devoto ossequio mediante il favore de' suoi commandamenti: quali stando intanto attendendo, a V. S. per fine bacio di vivo cuore le mani, e dal Signore Dio li prego continua tranquillità d'animo e salute di corpo.
Di Roma, li 16 Xmbre 1628.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
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S. Matteo Xmbre Fig Celeste Amatiss Padre Galileo Galilei S. Oss Sguardo Firenze Roma Padrone Santo Natale Capo Signore Dio Roma Xmbre
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