Non mi ero già messa a scriver con questo pensiero, [ma sì] bene per dirle che se potessi rimandar l'orivolo sabato sera, la sagrestana, che ci chiama a matutino, l'havrebbe caro; ma se non si può, mediante la brevità del tempo che V. S. l'ha tenuto, sia per non detto: chè meglio sarà l'indugiare qualche poco, e riaverlo aggiustato, caso che ne habbia bisogno.
Vorrei anco sapere s'ella si contentassi di far un baratto con noi, ciò è ripigliarsi un chitarrone ch'ella ci donò parecchi anni sono, e donarci un breviario a tutte due; già che quelli che havemmo quando ci facemmo monache, sono tutti stracciati, essendo questi gl'instrumenti che adopriamo ogni giorno, ove che quello se ne sta sempre alla polvere e va a risico d'andar male, essendo costretta, per non far scortesia, a mandarlo in presto fuor di casa qualche volta. Se V. S. si contenta, me ne darà avviso, acciò possa mandarlo: e quanto a i breviarii, non ci curiamo che siano dorati, ma basterebbe che vi fossino tutti i Santi di nuovo aggiunti, et havessino buona stampa, perchè ci serviranno nella vecchiaia, se ci arriveremo.
Volevo fargli della conserva di fiori di ramerino, ma as[... che] V. S. mi rimandi qualcuno de' miei vasi di vetro, perchè non ho dove metterla; e così, se havessi per casa qualche barattolo o ampolla vota che gli dia impaccio, a me sarebbe grata per la bottega.
Et qui per fine la saluto di cuore, insieme con Suor Archangiola e tutte di camera. Nostro Signore la conservi in Sua gratia.
Li 22 di Marzo 1628(46).
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Santi Suor Archangiola Marzo
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