Mi stupisco però del Padre Generale, che niente mi disse di queste lettere del G. D., se V. S. era per cavarle, o se non era per cavarle per non esser espediente per qualche raggionevol causa; nè meno mi ha scritto cosa alcuna doppo, come mi diceva di voler fare. Però gli mando la inclusa(47), scrittami da Bologna da chi opera per me, acciò veda a che termine sta il negotio, non perchè intenda di volerl'occupare più di quel che conviene, havendo ella sin hora fatto troppo per me, ma perchè sappi e di suo parer facci quel che li par meglio circa le lettere del G. D. overo circa lo scriver lei a questi che il Padre nomina. Non manco per la mia parte di far quel che si conviene. Mandai alli giorni passati il mio volume di geometria, diviso in 6 libri al S.r Cesare(48), ma egli mi rispose ch'era troppo difficile, e che per questi principii desiderava qualche operetta chiara; là onde ho questa settimana composto un breve discorso delle settioni coniche e loro utilità in materia in particolar delli specchi, qual credo non li dispiacerà, et hoggi sto per mandarglielo. Fra tanto non presenta memoriale per me, trattenendolo io nella speranza di haver le due lettere sudette del G. D. al Legato e Regimento, e io non li posso dire nè sì nè no che sian per venire, poichè non ne ho mai potuto intender nuova dal P. Generale, che promise di scriverne. Di gratia, mi favorisca di scrivermi se le devo aspettare, o pure far presentare il memoriale senz'aspettar altro, e ciò per poter sapere, inanzi il nostro Capitolo, se il negotio è per haver effetto, e perciò se io devo procurare la stanza di Bologna al Capitolo o no.
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