Quanto all'interesse del Padre(50), spero incaminarlo in modo e con tal riputatione, valendomi anco assaissimo sopra modo la lettera di V. S. Ecc.ma, che spero sarà consolato. E qui a V. S. Ecc.ma auguro il compimento della sanità, poichè le posso dire per pruova, al presente, esser pessima cosa la malatia, per ritrovarmi indisposto di un poco di febre.
Di Bologna, li 28 Marzo 1629.
Di V. S. Ecc.ma
Si ritruova al presente a Bologna un cavalliero grandissimo Francese, che si chiama l'Abbate S>. Luca(51), qual si spera sarà Cardinale: egl'è della nostra opinione, e se ben mai li ho parlato, ci salutiamo cortesissimamente. So che ho da ritrovarmi con lui; però se V. S. Ecc.ma mi desse facoltà che le potessi mostrare la scrittura ch'ella fece contro l'Ingoli, mi sarà caro.
Aff.mo Se.reCesare Marsili.
1943**.
GALILEO a [CESARE MARSILI in Bologna].
Firenze, 7 aprile 1629.
Arch. Marsigli in Bologna. Busta citata al n.° 1688. - Autografa.
Ill.mo Sig.re e Pad.n Col.mo
Non potrei con parole rappresentare a V. S. Ill.ma di quanta consolazione mi sia stata la cortesissima sua lettera(52), ricevuta da me in questo punto, per la quale mi si è tolto tutto il dubbio e timore, che havevo, di haver grandemente scapitato nella grazia di V. S., da me tanto stimata, mediante il lungo silenzio tenuto seco non per mia colpa, ma per mia disgrazia; per che la verità è che sono circa 3 anni che da un gentil huomo Bolognese sentii, con mio estremo cordoglio, V. S. essere in una quistione restato privo della vita.
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