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      Hor quando sentirò io mai verità alcuna che mi possa gustar tanto e recarmi tanta consolazione, quanta mi ha arrecato il ritrovar questa essere stata una bugia? Viviamo dunque, e ritorniamo sopra le nostre filosofiche dolcezze.
      E per rispondere al particolare che mi domanda circa 'l Sig.r C. Chiaramonte(53), gli dico che con un solo detto si snerva tutto quello che egli scrive in materia delle comete e delle stelle nuove etc. Egli fonda e fabbrica le sue ragioni et i suoi calcoli sopra osservazioni fatte da molti astronomi; et io, ammettendogli i suoi computi esser esattamente calcolati, gli domando quello che egli stima delle osservazioni fondamentali, cioè se egli le stima giuste, o fallate et erronee: se erronee, già egli medesimo accusa le sue demostrazioni per invalide e nulla concludenti; se giuste, bisogna che egli confessi, non solamente alcune comete o stelle nuove essere elementari et altre sopracelesti, ma l'istesse essere nel medesimo tempo state prossime alla terra et insieme per infinito spazio superiori anco alle stelle fisse, poi che, tra le osservazioni fatte da varii osservatori, se ne cavano di quelle che concludono questo, e di quelle che concludono quell'altro. Ma il S. Chiaramonte (nè so imaginarmi con qual ragione) ha giudicate e chiamate erronee le osservazioni dalle quali si raccoglieva, la lontananza di tali fenomeni esser più che infinita; e non errate, anzi ben giuste, quelle che facevano per il suo intento, provando la distanza esser piccola. Sì che, al mio parere, se egli voleva più rettamente filosofare, doveva dire che dalle contrarianti conseguenze che si raccolgono dalle varie osservazioni fatte da diversi osservatori altro non si può veramente dedurre, se non che pochissime, e forse nissuna, di esse osservazioni è stata fatta esattamente, ma molte molto esorbitantemente; chè così necessariamente si conclude dal dedursi che si fa da altre et altre di esse, quell'oggetto, che non poteva nell'istesso tempo essere se non in un sol luogo, mostrarcisi costituito in molti luoghi, e per immensi spazii l'uno dall'altro differenti.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





Chiaramonte S. Chiaramonte