Sento all'incontro che il finto Apelle stampa in Bracciano un lungo trattato de maculis solis(70); et quello esser lungo mi fa assai dubitare che non sia pieno di spropositi, li quali, per essere infiniti, possono imbrattare molti fogli, dove che il vero tien poco luogo: et io tengo per fermo che se egli dirà altro che quello che dissi già io nelle mie Lettere solari, dirà tutte vanità e bugie.
Non ho per hora che dir più a V. S. Ill.ma, salvo che il confermarmegli servitore devotissimo, et con ogni debita reverenza baciargli le mani e pregarle intera felicità.
Di Bellosguardo, li 21 di Aprile 1629.
Di V. S. Ill.maDev.mo et Obblig.mo Ser.re
Galileo Galilei.
1947*.
ELIA DIODATI a [GALILEO in Firenze].
Susa, 22 aprile 1629.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. V, T. VI, car. 78r. - Copia di mano di VINCENZIO VIVIANI. In capo a questo frammento si legge, di mano dello stesso VIVIANI: "E. D. Susa, 22 Ap.le 1629".
però la prego con ogni maggior affetto che si degni consolarmi con due righe di sua mano, avvisandomi a che termine ha ridotto il Dialogo del flusso e reflusso(71) per lo stabilimento del nuovo sistema, credendo che haverà finito un pezzo fa.
1948**.
GIOVANNI BATTISTA SAMPIERIagli ASSUNTI DELLO STUDIO DI BOLOGNA in Bologna.
Roma, 5 maggio 1629.
Arch. di Stato in Bologna. Lettere a Studio, 1618 al 1639. - Autografa
.... Del P.re Bonaventura poi non mi dà l'animo di dire quanto trovo di buono della sua persona, poichè Mons. Ciampoli mi dice che il S.r Galileo lo tiene, se si può dire, per maggior huomo che non fu Archimede, et che il P.re D. Benedetto lo esalta e stima molto più di sè medesimo; et Monsignore ci esorta a non lasciarlo in modo alcuno.
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