E qui per fine me le raccomando con tutto l'affetto, sì come anco a Vincentio e sua sposa. Il Signor Iddio la conservi lungamente felice.
Di S. Matteo, li 8 di Lug.o 1629.
Di V. S. molto Ill.reFig.la Aff.ma
Suor M.a Celeste.
Fuori: Al molt'Ill.re et Amatiss.mo Sig.r Padre
Il Sig.r Galileo Galilei, mio Osser.mo, aBello Sguardo.
1952*.
GALILEO a FERDINANDO II, Granduca di Toscana, [in Firenze].
Firenze, luglio 1629.
Arch. di Stato in Firenze. Filza 9a di negozi e relazioni del Sig.re Audit. Lorenzo Usimbardi, dal 1626 al 1631, car. 285. - Originale, non autografa.
Ser.mo Gran Duca,
Espone all'A. V. S. Galileo del q. Vinc.o Galilei, come sotto li 25 di Giugno 1619 ottenne dal Ser.mo Gran Duca Cosimo di gloriosa memoria ampia legittimatione(78) per Vincenzio suo figliuolo, per la quale si rendeva capace degli honori, dignità, offizii et benefizii de i quali fusse capace suo padre, eccettuatone però gli honori publici et magistrati della Città di Fiorenza, da i quali voleva che per allhora fusse escluso, sino tanto che sopra di questo fusse con speciale indulto proveduto, cioè (come in voce fu da S. A. dichiarato) quando si fusse veduta la riuscita del figliuolo circa i costumi et li studii, la quale, essendo buona, l'harebbe reso capace ancora di quelli honori publici et magistrati. Hora, havendo per li X anni decorsi atteso esso figliuolo a varii studii nobili et ultimamente dottoratosi in legge, et ne i costumi portatosi sempre modestamente, supplica suo padre l'A. V. S. che, con la hereditaria benignità del Ser.mo suo Padre, resti servita di ammetterlo et renderlo capace ancora di essi honori publici et dignità et magistrati della Città di Fiorenza: della qual grazia le resterà con perpetuo obligo, pregando Dio per ogni maggior prosperità dell'A. V. S., etc.
| |
Vincentio Signor Iddio S. Matteo Lug Celeste Amatiss Padre Galileo Galilei Osser Sguardo Granduca Toscana Firenze Stato Firenze Audit Usimbardi Gran Duca S. Galileo Galilei Giugno Gran Duca Cosimo Vincenzio Città Fiorenza Padre Città Fiorenza Dio
|