Il non haver havuto libri in queste materie astronomiche, e massime de' moderni, è stato causa che non vi habbi fatto quell'applicatione che saria stato di bisogno. Del non haver io mandato al S.r Cesare il calcolo(98), è stato causa il non haver visto l'Epitome dell'Astronomia Copernicana(99), nella quale spiega le teoriche delle sue tavole, non mi essendo volsuto assicurare non vedendo prima i fondamenti, aggiunto l'oscurità istessa dell'opera sua: perciò scrivo a Roma a Mons.r Ciampoli acciò mi favorisca di procurarmi la licenza di legerlo, che poi, havutala, cercarò di sodisfare in questa parte a questi Signori, che veramente altro non desiderano. Mi vado preparando per far l'oratione proemiale, e poi per principiare a leggere Euclide per il presente anno.
Sento molta consolatione ch'ella, se bene in età assai grave, anchor si affatichi per utilità de' studiosi. Ella poi, per la padronanza che ha di me, è sciolta dall'obligo di rispondere ad ogni mia lettera; havrò ben gusto sentire alcuna volta, quando li piacerà, nova di lei, che fra tanto non mancherò alla giornata di dargli raguaglio di quanto succederà. Il Sig.r Cesare parimente se li ricorda servitore, et io, di nuovo ringratiandola de' suoi favori, gli faccio con ogni affetto riverenza.
Di Bologna, alli 20 Ottobre 1629.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDe.mo Ser.re
F. Bon.ra Cavalieri.
1962*.
GALILEO ad ELIA DIODATI [in Parigi].
[Firenze], 29 ottobre 1629.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. V, T. VI, car. 83r.-t. - Copia di mano di VINCENZIO VIVIANI. In capo a questo frammento si legge, di mano dello stesso VIVIANI: "G.o G.o 29 Ottobre 1629. Risposta a una de' 30 Agosto, che non ci è".
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