Oblig.mo Ser.re e Dis.loDon Bened.o Castelli.
Fuori: [....] Ill.re Sig.r e P.ron Col.moIl Sig.r [....], p.o Filosofo di S. A. S.
Firenze.
1965*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Bellosguardo.
[Arcetri], 10 novembre 1629.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 92. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
Mi dispiace in estremo il sentire l'indispositione di V. S., e tanto più perchè ordinariamente è più travagliata quando viene da noi; et ardirei di dire, se credessi indubitatamente che questa gita tanto le nocessi, che più presto mi contenterei di privarmi di vista tanto cara e desiderata; ma veramente ne incolpo molto più la contraria stagione. La prego ad haversi cura più che sia possibile.
Non poteva Suor Luisa mia haver maggior gusto quanto che vedendo che V. S. faccia capitale (se bene in piccola cosa) della nostra bottega; solo ha timore che non sia l'oximele di quella esquisitezza ch'ella vorrebbe, dovendo servire per V. S. Gl'ene mandiamo on. V, come domanda, e se più gl'ene bisognerà, siamo prontissime; ma perchè ordinariamente si suol temperare con syroppo di scorza di cedro, anco di questo gli mandiamo, acciò veda se gli gusta: et se altro gl'occorre, dica liberamente.
La ringratio de i ritagli, e caso che ne habbia più, mi saranno gratissimi; et ancora io non lascerò di mandarle qualche amorevolezza per la Porzia. Gli mando un poco di marzapane, che se lo goda per mio amore, e la saluto, insieme con Vincentio e la cognata, della quale molto mi duole che si ritrovi in letto, e se gli bisogna qualche cosa ch'io la possi servire, lo farò molto volentieri.
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