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      Sentirei anco volentieri quello che accaggia nel passare lo stretto di Magaglianes circa le correnti, come ancora quello che si osservi nello stretto di Gibilterra, pur nell'ingresso e regresso dell'Oceano. Nel Faro di Messina le correnti sono di 6 hore in 6 ore veementissime. Sentirei volentieri qualche(112) osservazione che fusse stata fatta nello stretto tra l'isola di San Lorenzo e la costa d'Affrica opposta; et in somma quanti più particolari io potessi sapere, più mi sarebbono grati, perchè l'istorie, cioè le cose sensate, sono i principii sopra i quali si stabiliscono le scienze.
      L'haver conosciuto V. S. per ingegno singolare e molto sequestrato da gl'intendimenti popolari, mi dà ardire di ricercarla di tali curiosità, sperando che ella sia per fare ogn'opera acciò io conseguisca, almeno in parte, il mio intento. Da questa mia libertà ritragga in tanto una certa sicurezza di potersi prevaler di me con assoluta autorità; e però, deposte tutte le sorti di cerimonie, alienissime dalle scuole filosofiche, vegga in quello che io fussi buono a servirla, e liberamente mi comandi, mentre io affettuosamente, insieme con la sposa e mio figliuolo, gli bacio le mani e gli prego felicità.
     
      Di Fir.ze, li 19 di 9mbre 1629.
      Di V. S. molto Ill.reSer.re Parat.mo
      Galileo Galilei.
     
     
     
      1968*.
     
      MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO [in Bellosguardo].
      Arcetri, 22 novembre 1629.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 94-95. - Autografa.
     
      Amatiss.mo Sig.r Padre,
     
      Hora che alquanto è mitigata la tempesta de i nostri molti travagli, non voglio tralasciar di farne consapevole V. S., sì perchè ne spero alleggerimento d'animo, come anco perchè desidero d'esser scusata da lei se già due volte gl'ho scritto così a caso e non in quella maniera che dovevo, perchè veramente ero mezza fuori di me, mediante il terrore causato a me et a tutte l'altre dalla nostra maestra, la quale, sopraffatta da quei suoi humori o furori, due volte ne i giorni passati ha cercato d'uccidersi: la prima volta con percuotersi il capo e il viso in terra tanto forte, che era divenuta deforme e mostruosa; la seconda, con darsi in una notte tredici ferite, due nella gola, due nello stomaco e l'altre tutte nel ventre.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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