Il qual Michelagnolo è rimasto a svernare a Roma, e benchè direnato in Corte, s'inchina quanto e' può a far reverenza al suo Signore, Signor Galileo, e gli prega ogni augumento di nuovo bene, e aborre il concetto della diminuizion del vecchio.
Di V. S. molto Ill.reOblig.mo Ser.re e Dis.lo
Don Benedetto Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r mio Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, p.o Filosofo di S. A. S.
Firenze.
1974*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Bellosguardo.
[Arcetri], 4 gennaio 1630.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 81. - Autografa,
Amatiss.mo Sig.r Padre,
Il timore che ho che la venuta qui di V. S. l'altro giorno non gl'habbia cagionato l'accidente solito di maggior indispositione, m'induce a mandarla a visitare di presente, con speranza però che non sia seguito quello che temo, ma sì bene quel che desidero, ciò è ch'ella stia bene: il che non segue già qua fra di noi, poi che la maestra di S.r Luisa, ciò è quella che V. S. non poteva creder l'altro giorno che havessi 80 anni, per esser così fiera, l'istessa sera fu soprapresa da male così repente di febbre, catarro e dolori, di tal maniera che si dà per spedita; et S.r Luisa per ciò si ritrova in molto travaglio, perchè l'amava grandemente. Oltre a ciò S.r Violante(131) per ordine del medico se ne sta in letto, con un poca di febbre, et per quanto ne dice l'istesso medico si può sperarne poco bene: hiermattina prese medicina, et si va trattenendo. Se V. S. facessi carità di mandarmi per lei un fiasco di vino rosso ben maturo, l'havrei molto caro, perchè il nostro è assai crudo; et io voglio cercare, di quel poco che potrò, di aiutarla fino all'ultimo.
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