Nel dargli le buone Feste, l'avvisavo come avevo ridotti i Dialogi a buon porto; li quali ora vo rivedendo per accomodargli alla pubblicazione, la quale vorrei che seguisse costà, dove verrei in persona per non affaticar altri nelle correzzioni. L'ho volsuto replicare a V. E., in caso che l'altra mia non gli fusse pervenuta, perchè so che ne prenderà gusto, per l'affezzione che porta alle cose mie. Altro per ora non ho che dirgli, salvo(144) che con ogni debita reverenza l'inchino, e dal S. gli prego intera felicità.
Di Firenze, li 13 di Gen.o 1629(145).
Di V. S. Ill.ma et Ecc.ma
Devot.o et Obblig.mo Ser.reGalileo Galilei L.
1979*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Bellosguardo.
[Arcetri], 21 gennaio 1630.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 82. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
In risposta della sua gratissima gli dico che S.r Archangiola sta bene, et io poco manco che bene, già che, per consiglio del medico Ronconi(146), fo di presente un poca di purga piacevole, per ovviare, se sarà possibile, ad una oppilatione duratami (fuor d'ogni mio solito) da 6 mesi in qua, e credo che domattina piglierò una presa di pillole. Non mi sento veramente indispositione particolare, ma stando in questa maniera dubito che mi verrebbe senz'altro. S.r Violante(147) sta alquanto meglio, e va ancora purgandosi. S.r Giulia ci dà che fare assai, non agitandosi niente da per sè; et ogni volta che si leva dalletto, siamo tre o 4 a portarla. Non credo senz'altro che sia per scamparla, essendo la febbre continua, con andata di corpo.
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