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      Ma io anderò trattando con huomini et scritti della profession nautica, che costà forse non sono, per dare a V. S. quella più complita risposta che sia possibile, ancorchè io considero che la frequenza delli Olandesi et Inglesi di Livorno potrà facilmente meglio sodisfarle.
      Circa il flusso et reflusso, io non mi ricordo haver visto nessuno che ne discorra meglio di Lodovico Guicciardini nella Descritione de' Paesi Bassi, nel capitolo del mare(168); et caso V. S. non havesse alla mano questa historia, ho voluto aggiugner qui una copia(169) di detto capitolo, che feci una volta che lessi quel libro, et come cosa curiosa la tenevo appresso di me.
      Universalmente affermano tutti li huomini celebri marinareschi, che infra li tropici et l'equinotiale regnino continui venti di levante, che gli Spagnuoli chiamano brisas (et perciò noi habbiamo forse di qui derivato il chiamar brezze li venti sottili). Antonio de Herrera, chronichista dell'Indie Occidentali(170), dice che questo è cagionato dal moto del primo mobile, che sforza col suo rapto così l'elemento dell'aria come tutte le sfere. Tuttavia si hanno diverse considerationi, che spero dir con più agio, intorno a questa materia; et specialmente mi ricordo che il Cespedes, nel Governo della navigatione(171), dice che in alcuni giorni dell'anno questi levanti sono interrotti dalli uracanes, che sono venti rotti et prodotti dal contrasto di diversi venti tra di loro, che propriamente potremo chiamar procelle, et hanno anco nome speciale nel nostro volgare, che non mi ricordo.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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