Nè havendo per hora tempo di allargarmi più oltre, bacio a V. S. per fine di tutto cuore le mani, come anco alla S.ra Sestilia(172) et suo S.r figliuolo.
Di Madrid, il p.mo di Febb.o 1630.
Di V. S. molto Ill.re
S.or Galileo.
[vedi figura 1982.gif]
1983.
CESARE MARSILI a [GALILEO in Firenze].
Bologna, 1° febbraio 1630.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI., T. XI, car. 124. - Autografe le parole "1 Febraro 1630" della data, e la sottoscrizione.
Molt'Ill.re et Eccell.mo Sig.re mio Oss.mo
Io non saprei uguagliare(173) altro mio gusto a quello che io sento dalle dottissime et amorevolissime sue lettere, sopra il quale è forza ch'io mi tratenghi non solo fra me medesmo, ma in compagnia di molti suoi partiali et miei amici; e tanto più sopra questa(174) che sopra l'altre mi son tratenuto, quanto più caro è stato universalmente l'aviso che finalmente li suoi Dialogi siano per uscire in luce.
Pensavo inviarle certo mio pensiero circa la theorica del moto lunare, ma ho stimato meglio il differire et aspettare ch'il Padre Bonaventura, il quale con assai numero di scholari e gran sodisfazione si trova ora occupato sopra Euclide et sopra ad una facile trigonometria logaritmica da publicarsi quanto prima(175), habbi commodità di applicarsi a gli studii d'astronomia(176); e ciò per non esser cagione a V. S. Eccell.ma di perdimento di tempo, mentre da lei vien tanto bene impiegato in opera così bramata.
Se V. S. Eccell.ma conoscesse che alcun mio ufficio potesse esser amichevol messagiero tra lei et il Sig.re Cavallier Chiaramonte, compiacendosi inviarme le risposte a quel libro per farlgliele sotto mano vedere con ogni buon termine, come di già io feci le sue proposte a V. S. Eccell.ma, glie l'offerisco; anzi no, sapendo lei di essere assoluto padrone di quanto io vaglio.
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