Se io riceverò gratia da lei di un verso di risposta, rinuovo le preghiere della lettera passata, supplicandola a farmi consapevole di quanto succeda per la speditione del suo negotio e commune consolatione et allegrezza di tutti i galanthuomini. Ci par troppo strano che chi s'offerisce di mostrar maraviglie d'un nuovo mondo, in cambio d'essere stimolato et adorato perchè ci faccia una tanta gratia quanto prima, s'abbatta in gente così stupida et inhumana, che si getti a traverso, non voglia aprir gli occhi proprii, e non voglia che vi s'accosti chi se ne muore di desiderio. Di gratia, se V. S. può darci nuova gratulatoria, non ci neghi questo conforto. Le fo humilissima reverenza, e le bacio cordialissimamente la mano.
Fir.ze, 20 Maggio 630.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Obblig.mo e Deditiss.o Servo
Dino Peri.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Roma.
2013*.
ANDREA CIOLI a FRANCESCO NICCOLINI [In Roma].
[Firenze,] 20 maggio 1630.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. II, car. 13. - Minuta, non autografa.
Il Balì Cioli.
Al S.re Ambas.re Niccolini.
20 Mag.o 1630.
Con un corriero di costà per Genova io ho ricevuto lettere di V. E. de' 18 et 19(235). Alla prima rispondo di mia mano, et alla seconda replicherò con questa quel poco che mi occorra.
S. A. ha sentito volentieri il gusto che V. E. riceve della conversazione del S.re Galilei, et molto più le piacerebbe ch'egli se ne potesse quanto prima tornare consolato, con havere superato le difficultà dello stampare la sua opera.
| |
Deditiss Servo Peri Galileo Galilei In Roma Firenze Balì Cioli Ambas Niccolini Genova Galilei
|