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2014.
GERI BOCCHINERI a [GALILEO in Roma].
Firenze, 21 maggio 1630.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 185. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.mo
Ho fatto sentire al S.r Balì Cioli quanto V. S. mi ha scritto con la sua de' 18; et egli ha havuto molto gusto di intendere la benignità che le ha dimostrata S. B.ne nella sua prima et lunga audienza, et che ell'habbia cominciato a trattare i suoi negozii in modo che ne speri buona terminatione: et queste nuove hanno rallegrato tutti delle nostre case, et io, che sento me più degli altri, ne ho preso contento straordinarissimo, perchè vorrei ch'ella si spedisse bene et presto di Roma, per esser qua al più lungo a S. Giovanni, et non havesse a essere necessitata a fare la state a Roma. Il S.r Ambasciatore scrive qua gran cose del gusto che riceve della conversatione di V. S.(236); et il Gran Duca, che ha sentito queste lettere, ne ha havuto molto piacere.
Et per tornare al S.r Balì, egli dice che quando habbia da servire a V. S., ella non guardi alle sue occupationi, ma gli scriva pure, senza carico di coscienza et senza scrupolo di commetter sacrilegio.
Saluterò per lettere mio padre et mia madre(237) a nome di V. S., com'ella comanda, essendo essi andati a Prato in compagnia dell'Alessandra(238) mia sorella.
Qua non grandina, ma piove spesso, con vento et con freddo. Al S.r Can.o Cini(239) mandai subito la sua lettera. Et con tutto l'animo bacio le mani a V. S., a nome anche di Alessandro et di Lodovico(240), che si purga.
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