L'Ecc.ma S.ra Ambasciatrice ringrazia parimente V. S. de i buoni uffizii fatti per la sua meritamente diletta Annamaria; e manderà a V. S. quanto prima alcune delle opere di quella, e l'harebbe fatto adesso se havesse in casa certo vaso di diversi fiori; ma lo farà pigliare, e quello manderà insieme con altre cose. Io mi riserbo a discorrer più allungo in voce con V. S., alla quale intanto rendo nuove grazie, e con augurargli felicità reverentemente bacio le mani.
Di casa, li 3 di Giugno 1630.
Di V. S. molto Ill.reSer.re vero et Obblig.mo
Galileo Galilei.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.re e Pad.ne Col.moIl Sig.r Michelag.lo Buonarruoti.
In sua mano.
2024.
ORSO D'ELCI a GALILEO [in Roma].
Villa Imperiale, 3 giugno 1630.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 200. - Autografa.
Molto Ill.re S.r mio,
Ricevo la lettera di V. S. del primo questo medesimo giorno che si scrive costà, e però non ho anche potuto farla sentire al Ser.mo Padrone tutta distesamente, come farò ben presto. Ma intanto S. A. ha hauto caro d'intendere che V. S. stia bene et che speri d'esser qua presto, che lo desidera assai; et le incarica di muoversi prima che può, per fuggire i caldi che qui hanno cominciato molto fieri da tre dì in qua, se bene per fino a San Piero non pare che entri il pericolo dele mutazioni dell'aria; ma bene è anticipare più che si può.
Mi rallegro che V. S. trovi il compagno(254) del Maestro del Sacro Palazzo capace dela verità dela sua dottrina, et ch'egli speri di persuadervi anche il Papa per rimuoverlo dala noia che dà a S. B.ne la dimostrazione che V. S. vuol fare, che il flusso e reflusso proceda dal moto dela terra.
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