Piaccia a Dio che le riesca di tornar contentissimo, come desidero; et aspettandola con desiderio, bacio a V. S. le mani.
Mi ricorderò del magistrato che V. S. pretende(255), et stia di buon animo.
Di Villa Imp.le, a 3 di Giug.o 630.
S.r Galileo.
Ser.r Aff.moOrso d'Elci.
2025*.
IACOPO GIRALDI a GALILEO in Roma.
Firenze, 3 giugno 1630.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXVII, n.° 2. - Autografa.
Molt'Ill.re ed Eccell.mo Sig.r e P.rone mio Oss.mo
Rendo infinite grazie a V. S.a del favore ch'ella mi ha fatto della cortesissima sua con la certezza della sua buona salute e della desiderata conclusione del suo negozio, nella quale, insieme con tutti i suoi servitori e amici, sento particular contentezza, parendomi che con il benefizio che ne conseguirà l'università de gl'uomini che desiderano di sapere, sia per esser congiunta una giusta e meritata sua gloria, a confusione de' suoi avversari e persecutori, e che sia per essere di non poco accrescimento di stima nel concetto de' Seren.mi Padroni della persona di V. S.a; la quale noi stiamo aspettando con tanto maggior desiderio e allegrezza, quanto ella ci dà più certa speranza del suo presto ritorno, il quale piacerà a Dio concederli con ottima salute. Mi dispiace solo che il favore che io ho ricevuto, mediante il sinistro accidente del Sig.r Cini(256) non sia accompagnato dal gusto che io riceverei della sua sanità, intorno alla quale il povero Signore travaglia molto, e si tratta di venire a' ferri: piaccia a Dio darli felice successo, sì come tutti gl'amici desiderano.
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