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      Per questo andava cercando di stampargli qui, ma non vi sono caratteri nè compositori da niente; et i tempi tanto fortunosi non mi lasciano applicar l'animo a Venezia. Favoriscami in grazia V. S. Ill.ma dirmi come stanno costì in questa materia, acciò possa pigliar qualche resoluzione, che di tanto gli terrò obbligo particolare.
      Quanto poi a quello che ella dice del lungo silenzio, non veggo che la nostra corrispondenza ricerchi il pigliarsi altra briga, salvo che quando ci nasca scambievole bisogno in cose di lettere, dalle quali sono molto diverse e separate le cerimonie; et a me solamente tocca a domandarne dispensa da V. S. Ill.ma e me la prometto dalla sua benignità, pronto a(289) compensarla con altrettanta prontezza in eseguire i suoi comandi, qualunque volta ella si degnerà di onorarmene, sì come istantemente ne la supplico. Et reverentemente gli bacio le mani, e la prego con occasione a ricordarmi servitore devotissimo alli Ill.mi SS.ri Bartolomeo Imperiali e Andrea Spinola il filosofo.
     
      Di Firenze, li 6 di Agosto 1630.
      Di V. S. Ill.maDev.mo et Obblig.mo Ser.re
      Galileo Ga.i
     
     
     
      2044.
     
      GALILEO ad [ALESSANDRA BOCCHINERI BUONAMICI in Prato].
      Bellosguardo, 8 agosto 1630.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IV, car. 77. - Autografa.
     
      Molto Ill.re Sig.ra Col.ma
     
      Non saprei attribuire ad altro che alla mia mala ventura, che sempre mi traversa le cose più desiderate, un tanto dispendio di tempo quanto si è interposto tra la data della sua cortesissima lettera(290) e 'l ricapito, in distanza non maggiore di 10 miglia; quella fu li 28 di Luglio, e questo li 7 d'Agosto, intervallo di 11 giorni e 11 notti: e quello che più mi travaglia è la contumacia nella quale sarò, per tutto questo tempo, incorso nell'animo di V. S., la quale, sapendo di havermi scritto, dal non veder risposta mi haverà sentenziato per un solenne villano; dove che io, non sapendo, nè anco sperando o pretendendo, un tanto favore, non ho sentito in quei giorni altra afflizzione che quella della sua assenza: ma giuro bene a V. S. che 'l gusto repentino(291) et inaspettato ha più che ricompensata la proroga degl'11 giorni.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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