Roma, 17 agosto 1630.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 208. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r et P.ron mio Oss.mo
Conforme al comandamento di V. S. molto I. ho pagato il sarto, come potrà vedere dall'aggiunta ricevuta(300).
Questi Ecc.mi miei SS.ri(301) rendono a V. S. infinite grazie della memoria che conserva di loro EE., e mi comandano che io li restituisca i saluti centuplicati: e la Sig.ra Ambasciatrice mi fa dirle che, in mandarle il favore promesso, attenda alla sua comodità, perchè le sue grazie li giungeranno sempre in tempo; e la prega di continuare a protegere l'Anna Maria(302), il padre della quale le fa humilissima reverenza.
Qui ancora si dicono gran cose e si sentono molte ciarle intorno alla causa criminale della quale V. S. desidera esser ragguagliata; ma in sostanza passa con tanta secretezza, che niente si può affermar di sicuro: tuttavia dell'amico(303) che lei accenna, se ben si è qualche poco imbrogliato nell'esamina, pare si possa sperar bene, riguardando alla retta intentione e natura del Principe, che senza gran causa non verrà a risolutioni straordinarie contro persona così qualificata. Per la moltitudine de' carcerati si dice che l'intitolano la Causa Magna, che insieme con altri rispetti fa credere alla Corte che si voglia procedere con esattezza e rigore. Nè d'avantaggio so dirne a V. S., alla quale, insieme con tutti i servitori di questa Casa, fo devotissima reverenza.
Roma, li 17 Agosto 1630.
Di V. S. molto Ill.reDevotiss.mo Ser.re
Vincenzio Langieri.
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Ambasciatrice Anna Maria Principe Causa Magna Corte Casa Agosto Langieri
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