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      L'occasione è, che il S.r Cav.r Francesco Buonamici, havendo risaputo come un padre Gesuita(308), del qual si diceva havesse trovata la via di poter sapere la lunghezza del mondo, in qual si voglia parte che ci trovassimo di là del primo meridiano di Tolomeo, era mio amico, mi comandò mi facesse da detto Padre spiegar questa sua invenzione, mentre stavamo tutti e tre in Madrid, e mi aggionse essere ciò servizio o gusto di V. S. Io, che per altro volentieri servivo il S.r Cav.ro, quando seppi dover nell'istesso tempo far ancora servizio a lei, non solo volentieri, ma con giubilo, lo feci, ed in una sessione che fecimo un doppo pranzo in casa mia, ricavai dalla viva voce del Padre quanto va nell'incluso foglio.
      Può essere che a quest'hora V. S. per altra parte e più copiosa habbia ricevuta contezza del contenuto; ma io, che ambisco solo il cominciare a divenirle tributario, almen delle cose altrui, già che non ho delle mie, ho voluto ad ogni modo inviarcelo, supplicandola si serva di tener di me tanta memoria, quanta io conservo osservanza verso di lei.
      Mi condoglio con questa occasione con V. S. della perdita che tutti i virtuosi han fatto nella morte dell'ultimo S.r Duca di Acquasparta. Dio gli habbia dato il Cielo, del qual solo veramente era degna habitatrice quell'anima celeste, e di là c'impetri che godiamo lungamente la persona di V. S., in cui ricompensiamo tutte l'altre perdite simiglianti.
      Qui si vive in continui timori di questo infernal contagio, che per tutto ci circonda o poco meno.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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