E io, che ho inteso il tutto, giudico assolutamente necessario che V. S. mandi questa copia, e qui non si mancarà servirla da me e da Monsignore e dal Padre Visconti, tutto suo. Con che li fo humile riverenza.
Di Roma, il 21 di 7mbre 1630.
Di V. S. molto Ill.reS.r Gal.o
Oblig.mo e Devotiss.o Ser.re e Dis.loDon Bened.o Castelli.
Fuori: [...]ll.re Sig.r e P.ron Col.moIl Sig.r [... G]alilei, p.o Filosofo di S. A. Ser.ma
Firenze.
2067*.
GIOVANNI CIAMPOLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 21 settembre 1630.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 222. - Autografi il poscritto e la sottoscrizione.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.mo
Lessi la lettera di V. S. a Nostro Signore, il quale la sentì con segni particolari della sua benevolenza verso di lei, per la quale m'ingegnai di soggiungere quelli offitii che le può persuadere l'antica mia devotione e l'eminenza de' suoi meriti. Ben è vero che, essendo poi interrotto il mio ragionamento, mi fu tolta l'occasione di parlare della sua monaca(326), nè ho fin hora havuto altra opportunità di poterla servire. Può non dimeno rendersi certa ch'io sia per farlo con quella sollecitudine che devo, stimando mia particolar consolatione l'operare in cose che le possino apportar piacere. Mentre però la prego ad honorarmi con la frequenza de' suoi comandamenti, le bacio reverentemente le mani e le auguro ogni prosperità più desiderabile.
Di Roma, il dì 21 Sett.bre 1630.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Fui interrotto nel mezzo della lettera, sì che non potei legger la parte che toccava alle monache; procurerò trovare occasione di parlarne.
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Monsignore Padre Visconti Roma Gal Devotiss Dis Bened Castelli Filosofo Firenze Nostro Signore Roma Sett
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