Li 28 di 8bre 1630.
Sua Fig.la Aff.maSuor M. Celeste.
Fuori: Al molto Ill.re et Amatiss.mo Sig.r Padre
Il Sig.r Galileo Galilei, aBellosguardo.
2078.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Bellosguardo.
Arcetri, 2 novembre 1630.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 129-130. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
So che V. S. sa meglio di me che le tribolazioni sono la pietra del paragone, ove si fa prova della finezza dell'amor di Dio; sì che tanto quanto le piglieremo pazientemente dalla sua mano, tanto potremo prometterci di posseder questo tesoro, ove consiste ogni nostro bene. La prego a non pigliar il coltello di questi disturbi e contrarietà per il taglio, acciò da quello non resti offesa, ma più tosto, prendendolo a dritto, se ne serva per tagliar con quello tutte le imperfezioni che per avventura conoscerà in sè stessa, acciò, levati gl'impedimenti, sì come con vista di Linceo ha penetrato i cieli, così, penetrando anco le cose più basse, arrivi a conoscere la vanità e fallacia di tutte queste cose terrene; io vedendo e toccando con mano che nè amor di figliuoli, nè piaceri, onori o ricchezze, ci posson dar vera contentezza, essendo cose per sè stesse troppo instabili, ma che solo in Dio benedetto, come in ultimo nostro fine, possiamo trovar vera quiete. O che gaudio sarà il nostro, quando, squarciato questo fragil velo che ne impedisce, a faccia a faccia goderemo questo gran Dio! Affatichiamoci pure questi pochi giorni di vita che ci restano, per guadagnare un bene così grande e perpetuo.
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