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      Procurerò almeno, anzi al più, d'importunar tanto Dio benedetto e la Madonna Santissima che egli si conduca al Paradiso; e questa sarà la maggior ricompensa ch'io possa darle per tutti i beni che mi ha fatti e fa continuamente.
      Gli mando due vasetti di lattovaro preservativo dalla peste. Quello che non vi è scritto sopra, è composto con fichi secchi, noci, ruta e sale, unito il tutto con tanto mele che basti. Se ne piglia la mattina a digiuno quanto una noce, con bervi dietro un poco di greco o vino buono; e dicono che è esperimentato per difensivo mirabile. È ben vero che ci è riuscito troppo cotto, perchè non avvertimmo alla condizione dei fichi secchi, che è di assodare. Anco di quell'altro se ne piglia un boccone nell'istessa maniera, ma è un poco più ostico. Se vorrà usare o dell'uno o dell'altro, procureremo di farli con più perfezione. V. S. mi dice nella sua lettera di mandarmi l'occhiale; m'immagino che dipoi se lo scordassi, e per ciò gliene ricordo insieme con il canestro nel quale mandai le cotogne, acciò possi mandargliene dell'altre, facendo pur diligenza di trovarne. Con che per fine me le raccomando con tutto il cuore, insieme con le solite.
     
      Di S. Matteo, il giorno dei Morti del 1630.
     
      Sua Fig.la Aff.maSuor M. Celeste.
     
      Fuori: Al molto Ill.re et Amatiss.mo Sig.r Padre
      Il Sig.r Galileo Galilei, aBellosguardo.
     
     
     
      2079*.
     
      MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Bellosguardo.
      [Arcetri], 8 novembre 1630.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 131. - Autografa.
     
      Amatiss.mo Sig.r Padre,


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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