Et le bacio le mani.
Di Roma, 17 di Nov.bre 1630.
Di V. S. molto Ill.eS.r Galileo Galilei.
Aff.ma Serva
Caterina Riccardi Niccolini.
2084*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Bellosguardo.
Arcetri, 26 novembre 1630.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 134. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
Domenica mattina a hore 14 passņ a miglior vita la nostra Suor Violante(357), la quale, per haver sofferta cosģ lunga e fastidiosa infermitą con molta pazienza e conformitą con il volere di S. D. M., possiamo piamente sperare che sia andata in luogo di salute. E veramente da un mese in qua ella era ridotta a tanta miseria, non potendosi nč anco voltar in letto da per sč, e pigliando con estrema pena pochissimo cibo, che pareva esserle quasi desiderabile la morte, come ultimo termine di tutti i nostri travagli. Volevo prima farne consapevole V. S., ma non mi č stato possibile il trovar tanto tempo, del quale ho scarsezza anco adesso, per scrivere; onde non dirņ altro, se non che siamo qua tutte sane, per grazia di Dio, e desidero di sapere se il simile segue di lei e della sua poca compagnia, e particolarmente del nostro Galileino.
Devo anco ringraziarla del coltrone mandatomi, il quale č stato pur troppo buono per me. Prego il Signore che gli renda il merito di tutto il bene che mi ha fatto e fa continuamente, con aumentarle la Sua santa grazia in questa vita e concederle la gloria del Paradiso nell'altra. E qui a lei di tutto cuore mi raccomando insieme con Suor Archangiola e Suor Luisa.
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