Di S. Matteo, li 26 di 9mbre 1630.
Sua Fig.la Aff.maSuor M.a Celeste.
Fuori: Al molto Ill.re et Amatiss.mo Sig.r Padre
Il Sig.r Galileo Galilei, aBellosguardo.
2085*.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 30 novembre 1630.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 224. - Autografa. Sul di fuori, accanto all'indirizzo, si legge di mano di GALILEO: D. Bened.to G: di che cfr. Vol. XIX, Doc. XXIV, c, 2).
Molto Ill.re Sig.r e P.ron mio Col.mo
Io ero risoluto di non scrivere a V. S. molto Ill.re sino che non havevo stabilito il negozio della pensione(358), nel quale mi è convenuto fare una fatica con mille riguardi per rispiarmare di spesa 60 scudi, come ho fatto, nella spedizione, havendo ottenuta la grazia delle bolle senza pagare l'annata. Ci resta di pagare quelli officii che si vendono, e di scrittori e di cancellaria e altro, che ascendono a quattordeci ducati di Camera; e la prima paga sarà a Pasca di Resurrezzione, l'altra al Settembre, e sarà pagata prontissimamente. È necessario che V. S. habbia la prima tonsura e che dica l'officio della Madonna ogni giorno. Starò io attendendo i suoi comandamenti per servirla.
Il nostro Padre Visconti(359) sta in travaglio per non so che scritture di astrologia(360). Dio glie la mandi buona. Il Padre Maestro più volte m'ha promesso spedire la licenza per i Dialogi e di commettere il negozio al Padre Stefani(361); ma non so quello habbia fatto.
Io sto bene, e il simile desidero di V. S. e del Sig.r Vincenzo, al quale bacio le mani, facendo riverenza a V. S.
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