La mia infirmità passata e le turbolenze di questi tempi mi hano fatto procrastinar la stampa della mia Trigonometria logaritmica(362); spero tuttavia fra puoco di dar principio e di venirne a capo quanto prima. Intanto l'opera mia di geometria(363) dorme, poichè mi è necessario metter fuori prima questa, quale mi torna in acconcio per questa di geometria anchora; poichè vi sarà con la trigonometria stampata una tavola (qual però è stata fatta da altri anchora, come da Henrico Briggio), ridotta più compendiosa con l'aggiunta d'alcuni numeri che li faccio, con la quale potremo supplire alla multiplicatione con l'additione, alla divisione con la sottrattione, all'estrattione della radice quadra con la bipartitione, della cuba con la tripartitione, et in somma con la quale facilmente si potrà continuare qualsivoglia proportione overo fra due dati termini pigliarne quanti si vogliano medii proportionali, divider la sfera in una data proportione, et altre cose in somma, le quali, benchè avertite da altri anchora, son in obligo dirle anchor io, perchè possono ridurre la mia geometria in una prattica assai facile, com'ella poi vederà.
La ringratio poi delle lettere mandatemi del P. Gesuita, nelle quali havrà potuto avertire ciò che passava fra noi et il theorema del quale gli chiedevo la solutione. Il Sig.r Cesare Marsili finalmente se li ricorda servitore affetionatissimo, et io con questi altri Signori li facciamo riverenza. Quando verrò poi a Fiorenza, mi ricorderò della Virginia(364). Di Bologna, non li so dir altro, standomene(365) io adesso fuori, se non che la peste procede lentissimamente, essendone nel Lazaretto non più che 22 over 24: tuttavia su lo Studio perciò non si lege e non si sta sicuri del salario, e perciò non mi affretto così nello stampare, acciò non mi mancasse l'acqua da macinare.
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