Questa dimostrazione va tutta a terra con il(394) negarli solo che sia possibile l'addirizzare un fiume e conservare in detto luogo la medesima sezione e velocità(395), perchè, come sa, è in quistione; et io tengho che mentre si levi le svolte e si addirizzi, che scemerà la sezione e crescerà la velocità; et allargandosi, oltre al'addirizzarlo, penso che la sezione si manterrà la medesima, e che allungherà tanto quanto è l'allargamento fatto, ma scemerà tanto per l'altezza che la sezione sarà eguale a quello che era avanti l'allargamento(396), mentre però non vi fussero altri impedimenti potenti a crescere e scemare la detta sezione.
Questo è quanto conoscho poter dire a V. S. in risposta delle sue dimostrazioni, alla quale penso sia per aqquietarsi e tornare alla sua antica opinione; poi che se non sento cosa che mi stringha maggiormente, penso che questa sia la vera e reale, e tanto più che nelle cose di geometria le dispute non dovrebbono andare in lungho. La pregho a scusarmi se li paressi troppa ostinazione, attribuendo tutto alla mia incapacità et alla sua gentilezza, che mi dà animo di ritornare con replicate scilome a interrompere le sue virtuose speculazioni, oltre al desiderio che tengho ancor io di venire in cognizione d'una verità tanto utile e necessaria. La prego dunque a mostrarmi più chiaramente la fallacia di questa mia opinione, la quale mi par tanto chiara che non li potrei dir più; e se ancor lei fussi del medesimo pensiero (già che ne ragionammo anche in voce), credo che si raddoppierebbe il gusto a ciascuno di noi nello scommettere qualche galanteria, come sarebbe una cena avanti carnovale alla conversazione del paese, che servirà per rallegrarsi un poco in questi tempi così calamitosi e per avere occasione di vedere qualche galanteria del nostro S.re Galileo, nel quale senz'altre repliche o scritture mi contento di rimettere tutta la decisione di questa disputa.
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