In somma mandiamo a V. S. il processo di tutta questa nostra lite, supplicandola a pigliarsi fastidio di vedere queste nostre debolezze per darci animo a continuare in simili trattenimenti e per farci restar capaci d'una verità tanto curiosa e necessaria; assicurandola che io in particolare ne resterò a V. S. obbligatissimo in qualsivoglia maniera, non aspirando ad altra vittoria che il venire in cognizione della verità di questo negozio. La pregho a scusare del troppo ardire, incolpando di tutto la sua infinita cortesia, et facendo grazia di risposta (quale stiamo aspettando con grandissimo desiderio), di mandarla in casa mia(397), chè subito mi sarà mandata.
Dal S.re Mario(398) sentii più giorni sono con molto mio gusto che il suo negozio per conto dello stampare i suoi Discorsi era in buon grado, sì come sentirò volentierissimo che resti del tutto sopita ogni difficoltà, e che il P. Stefani abbi fatta quella riuscita che ci eromo di lui promessi. Del resto io ricordo a V. S. la mia devozione, mentre gli sto pregando da N. S. vera felicità.
Di villa, 17 Xbre 1630.
Di V. S. molto Ill.reServ.re Aff.mo et Obb.mo
And.a Arrighetti.
Quanto alla 1a, 2a e 3a postilla, replico che gli concedo che i mobili nel discendere per diversi piani vadino velocitandosi con la proporzione delle cadute, e che se si partiranno dall'istesso punto, quando arriveranno al'orizzonte, le lor velocitadi saranno eguali, sempre però che sieno rimossi tutti gli impedimenti; ma non per questo veggo che l'esperienza possi tornare, per cagione degl'impedimenti, senza i quali è impossibile il farla.
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Mario Discorsi Stefani Xbre Obb Arrighetti
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