E se questo è vero, non veggo perchè non si deva concludere l'istesso de' mobili descendenti per il canale torto e diritto, e del nostro caso di Bisenzio in particolare; dove sono di più gl'impedimenti delle svolte e quelli che da esse dependono, quali non starò a replicare.
Quanto alla 4a e 5a, non voglio dir altro, rimettendomi a quanto ò detto.
Quanto alla 6a, credo che l'essere i fiumi stretti nelle svolte sia uno de' maggior danni che cagionino le medesime svolte, e difficilissimo, se non impossibile, a poterci rimediare; e penso che non solo in Bisenzio, ma in tutti gl'altri fiumi, et in particolare vicino alle montagne, sia impossibile il mantenerli larghi nelle svolte e rimediare che rincontro al luogo dove percuote l'aqqua non sia sempre il greto molto più alto che altrove. Et ò imparato a mia spese che l'allargare e votare i fiumi nelle svolte serve a poco, perchè la prima piena che sopraggiugni vi alzerà la medesima materia e da vantaggio; la qual cosa penso che sia molte volte cagione che quelli che posseggono i beni contigui a dette svolte vadino pesticciando et ristrignendo il fiume, nella maniera che forse sarà seguito in qualche svolta di Bisenzio. Sì che anche questo rialzamento è uno de' danni cagionato dalle svolte, con impedimento, per quanto penso io, alla velocità del'aqqua.
Quanto alla 7a non replicherò da vantaggio.
Quanto al'8a, dicho che l'esperienza del trucco fu proposta dal S.re Niccolò per concludere l'istesso del nostro caso; et il vibrare che fanno le mattonelle o uno di quegli impedimenti senza i quali ò sempre detto che è impossibile fare simili esperienze; e levando questo, ce ne resterebbono degl'altri, che in ogni modo impedirebbono alla palla lo stornare con eguale velocità. Però se nel'esperienza proposta da lui sono queste difficoltà, perchè non devon esser l'istesse e molto maggiori nel caso che si disputa?
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Bisenzio Bisenzio Bisenzio Niccolò
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