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      Però riceverò per favore singularissimo sentire il suo parere circha queste dimostrazioni, le quali, sebene vorrei che fussero più universali, conoscendo che sono ad ominem, con tutto ciò mi pare che con il S.re Niccolò concludino benissimo. Con il quale ò fatto quanto mi comanda, et amendui le facciamo reverenza, pregando a V. S. vera felicità e buon Capo d'anno con molti appresso.
     
      Di villa, 27 Xbre 1630.
      Di V. S. molto Ill.reServ.re Obb.mo
      And.a Arrighetti.
     
     
     
      2103.
     
      GALILEO a [ESAÙ DEL BORGO in Madrid?].
      [1630].
     
      Dal Tomo III, pag. 147-148, dell'edizione citata al n.° 1201.
     
      Vede da quanto è scritto di sopra(406), come sono circa quattordici anni che io faceva offerta di trasferirmi, bisognando, in Siviglia o Lisbona per incamminare il negozio alla pratica, mostrandone l'uso a quelli che doveranno esercitarlo: ora l'età grave e il mio presente stato non mi permettono di pormi a tale impresa, ma effettuare per terze persone quello che avessi fatto io stesso. E ciò mi si rappresenta potersi fare nella presente maniera.
      Due sono l'utilità massime che si contengono nella mia proposta invenzione, del potere ad ogni ora puntualissimamente trovare la longitudine. La prima è la descrizione esatta di tutte le carte nautiche e geografiche, riducendole ad una puntualissima giustezza; la seconda è il poter, navigando sopra il mare stesso, trovar parimente la medesima longitudine, che è l'uso principale ed il fine sommamente desiderato. La prima operazione non soggiace a dubbio o difficultà alcuna, dovendo esser fatta sopra terra, cioè su luogo stabile.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





Niccolò Capo Xbre Obb Arrighetti Madrid Tomo III Siviglia Lisbona