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      A questi due ho pensato, che occorrendo qualche difficoltà inopinata nella macchina e strumento che ho disegnato di adoprare in nave per liberare dall'agitazione del mare quello che dee maneggiare il telescopio, di aggiugnere Cosimo Lotti, di grande ingegno, anzi ingegnere ed inventore di macchine, singolare amico mio e che già si trova al servizio di Sua Maestà, ed attissimo quanto altro che sia al mondo a trovar provvisione a tutti quegli intoppi che nella pratica s'incontrassero, sebben non credo che veruno di gran momento se ne potesse incontrare; anzi non dubito punto che ponendosi all'impresa con pazienza e con voglia della riuscita del negozio (la quale si ecciterà dalla promessa d'alcun premio rilevante), tal maneggio si sia per ridurre a tal facilità per gli esercitanti, che l'uso suo sia per esser quale appunto è in terra ferma.
      Quando piacerà a Sua Maestà che tal impresa si metta ad esecuzione, stabilito che sia lo stipendio per la prima parte, sopra la quale non casca dubbio, si dovrà permettersi all'altra ratificare la recognizione già stabilita, da esser consegnata al ritrovatore, e sopra tutto provvedere di liberare quegli che debbono intromettersi in tal negozio da due incontri molesti: l'uno è la mala soddisfazione che il più delle volte sogliono ricever quegli che a grand'imprese si applicano, nata dall'invidia e malignità degli ignoranti(407); l'altro è quando si debba patire delle cose(408) necessarie per suo sostentamento, quando altri si affatica in arrecare comodi immensi a quelli che dovrebbono largamente premiare.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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