Piaccia a Dio benedetto che vaglino queste tante diligenze per conservazione universale di tutti, ma particolare per V. S., sì come spero che seguirà con l'aiuto divino, il quale non manca a quelli che fermamente in esso confidano; sì come è riuscito a noi, poi che Nostro Signore c'ha provviste in questo tempo con una buona elemosina, ciò è di dugento quattro scudi, cinque lire e quattro crazie, dispensatici, credo io da i Signori della sanità per comandamento dell'AA. SSer.me, le quali si dimostrano molto benevole al nostro monastero: tanto che viveremo qualche mese senza tanta afflizione della nostra povera Madre badessa, la quale credo che habbia ottenuto questo bene con le sue molte orazioni e con supplicare e raccomandarci a diverse persone.
Del cedrato che V. S. mi mandò ultimamente, ne ho fatto questo girello che gli mando; l'altro in forma di mandorla è di scorza di arancio, acciò senta se gli gustano. La pera cotogna sarebbe stata più bella alcuni giorni in dietro, ma non hebbi comodità di mandarla. Mi manca la carta, onde non dirò altro, se non che la saluto di cuore insieme con le solite.
Li 24 di Gen.o 1630(411).
Sua Fig.la Aff.maSuor M.a Celeste.
Fuori: Al molto Ill.re et Amatiss.mo Sig.r Padre
Il Sig.r Galileo Galilei, aBello Sguardo.
2107**.
CESARE GALLETTI a [GALILEO in Bellosguardo].
[Firenze], 29 gennaio 1631.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. V, T. II, car. 93. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.te Sig.r Zio,
Havendo hauto occasione di scriverli questi dua versi, non ho voluto mancare di avvisarli il nostro bene stare; et stiamo allegramente: il simile piaccia a Dio segua di lei.
| |
Dio Nostro Signore Madre Gen Fig Celeste Amatiss Padre Galileo Galilei Sguardo Bellosguardo Firenze Zio Dio
|