Però essendo che la Lena di su la Costa si muore di fame, perchè la Sanità non li dà cosa alcuna, però sarebbe bene cercare di rimediarci.
Le cose della peste passono assai bene, che piaccia al Signor Dio liberarci afatto. Non sarò più lungo; solo me li ricordo obbedentissimo et obligatissimo nipote e servitore, et pregandoli dal'Altissimo il colmo di ogni sua maggiore felicità, li baccio le mani.
Di casa, il dì 29 Genn.o 1630(412).
Di V. S. molto (sic) et Ecc.teAff.mo Nipote e Servitore
Ceseri Galletti.
2108**.
ESAÙ DEL BORGO ad ANDREA CIOLI [in Firenze].
Madrid, 1° febbraio 1631.
Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 4958 (non cartolata). - Autografa la sottoscrizione.
... Quel cristallo(413) non è mai venuto, et ogni giorno di Palazzo me lo ricordano....
2109**.
FRANCESCO PECCI a [GALILEO in Firenze].
Venezia, 3 febbraio 1631.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 162. - Autografa.
Sig.r mio,
Il nome e le opere di V. S. sono così celebri e chiari, che fino in Stergard, città della Bassa Pomerania, da un valentissimo astrologo ho sentito celebrarli, et io stesso ne ho seco discorso più volte. Io la ho sempre non solamente stimata, ma ammirata; et in Siena, mia patria, nel tempo che viveva il S.r Conte Arturo(414), conforme al parer di V. S. intorno le cose che galleggiano feci veder a tutta l'Accademia delli SS.ri Fliomati (sic) un cono di materia alquanto più grave dell'acqua, il qual immerso con la punta all'ingiù poteva non andare al fondo, ma contrariamente disposto era impossibile che galleggiasse.
| |
Lena Costa Sanità Signor Dio Altissimo Genn Nipote Servitore Galletti Firenze Stato Firenze Medicea Palazzo Firenze Stergard Bassa Pomerania Siena Conte Arturo Accademia Fliomati
|