Quel che più mi trafigge è che gli sia mancato il padre quando potevano con gl'insegnamenti esser condotti a qualche perfettione, per sollevamento della casa loro, cosa che certo non posson farlo adesso per l'età così tenera.
Ho fatto quanto V. S. Ecc.ma mi comanda col salutar la S.ra Anna Clara(417), la quale non ha saputo far altro che accompagnare i suoi affettuosi ringratiamenti con molte lagrime e singulti. Tutti i figliuoli(418) si trovano presso di lei (eccetto Vincenzio, che hebbe ricapito in Polonia, dove pur hor si ritrova), e prendon con la lor madre ottimo augurio della gratiosa protettione di V. S. Ecc.ma, mentre sentono, per la lettera scrittami, che pur desidera quanto prima intender nuove di loro; e così di nuovo a man giunte si raccomandano a chi in tanta calamità gli puoi consolare. E si persuada pure che quanto io gl'ho scritto i giorni passati e riscrivogli hora, l'ho fatto e lo fo per sodisfare a quanto mi stringe la carità e l'amicitia, come anco in riguardo dell'honore e riputatione di V. S. Ecc.ma, il cui nome è così celebre in tutta Europa e particolarmente in questa Ser.ma Corte. Per fine non dirò altro, se non che è tale lo stato di queste povere creature, che ben posson dire con ogni debita umiltà e modestia a V. S. Ecc.ma quel che già Alessandro Magno, oppresso da gravissima infirmità e poco meno che a fronte dell'esercito inimico, disse a' suoi medici et agl'amici Lenta remedia non expectant tempora nostra. Il Signore si degni di consolarne, et a V. S. Ecc.ma conceda l'abbondanza de le sue gratie.
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