In Monaco, a 6 di Ferr.o 1631.
Sig.r Gal.o
2111.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 15 febbraio 1631.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 234. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.re P.ron mio Col.mo
Qua da Nostro Signore, come li scrissi(419), lei fu provista di una pensione sopra una Mansionaria del Domo di Brescia(420) di 60 S.di di moneta romana, quale li sarà pagata profumatamente dal Sig.r Gio. Batta Arisio mansionario, che si ritrova presente qui in Roma al servizio del Sig.r Card.l Lodovisio; e alla Madonna di Marzo sarà il primo termine maturato. La medesima Santità S. l'ha provista di quaranta altri scudi sopra un Canonicato di Pisa(421), del quale è stato provisto il Sig.r Marcoantonio Pieralli da S. Miniato, tutto suo; e pure la prima rata sarà alla Madonna di Marzo. Io aspettavo di riscuotere certi danari, e volevo spedire le bolle e mandargliele, ma sono senza un quat[trino]; però è necessario che V. S. mi mandi una procura di riscuotere questa prima rata dall'Arisio, spedite che saranno le bolle, quali farò fare da un mio spedizionero, e poi lo rimborsarò: e di grazia non manc[hi], acciò la grazia fattali da Nostro Signore non vadia in fumo. Li devo anco significare che il medesimo Sig.r Arisio si contentarà di estinguere la sua pensione, quando V. S. se ne compiaccia. Però se nella medesima procura mi darà facoltà di trattare questo negozio, con quella instruzzione che mi mandarà mi governarò puntualmente.
Mons.re Ciampoli nostro li fa riverenza e mille baciamani, desiderandola fuori di cotesti perico[li], che lo tengono, insieme con tutti i parziali di V. S. e me sopra tutti, in continova gelosia della sua salute.
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