Riceverà V. S. Ill.ma la presente per mano del sopradetto mandato, et io starò con desiderio attendendo di sentire dal S. Geri(435) quanto sopra di ciò haverà concluso V. S. Ill.ma, alla quale reverentemente bacio le mani e prego felicità. E perchè S. A. S. si mostra, per sua benignità, ansiosa dello stato mio, V. S. Ill.ma gli potrà significare che io me la passerei ragionevolmente bene, se i travagli dell'animo non mi affliggessero.
Da Bell.do, li 7 di Marzo 1630(436).
Di V. S. Ill.maDev.mo et Obblig.mo Ser.re
Galileo Galilei.
Fuori: All'Ill.mo Sig.re e Pad.n Col.moIl Sig.r Balì Cioli etc.
In sua mano.
2116.
GERI BOCCHINERI a [GALILEO in Bellosguardo].
Firenze, 8 marzo 1631.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 166. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.re mio Oss.mo
Il S.r Balì Cioli ha fatto sentire al Ser.mo Padrone la lunga lettera(437) di V. S., et S. A., doppo haverla ascoltata con attentione et anche con commiseratione per quel che riguarda il travaglio d'animo di V. S., ha ordinato al medesimo S.r Balì di scrivere efficacemente al S.r Ambasciatore Niccolini, acciò faccia con ogni vivezza et quanto prima l'offizio col P. Maestro del Sacro Palazzo desiderato da lei, con avvertirlo che questa instanza la faccia a nome dell'A. S., come quella che vorrebbe vedere presto stampata questa grave opera; et per maggiore informatione del S.r Ambasciatore ha comandato il Gran Duca al S.r Balì di mandarli copia della sudetta lettera di V. S., come si fa questa sera.
Io poi sento dispiacere dall'havere veduto dalla medesima sua lettera che V. S. non stesse interamente bene di sanità. Prego Dio per la sua salute et le bacio le mani, dandole buone nuove de' nostri di Prato et di Montemurlo(438).
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