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MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Bellosguardo.
Arcetri, 13 marzo 1631.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 104. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre.
Non resto maravigliata del cordialissimo affetto ch'ella mi porta, già che troppi sono gl'indizii e contrassegni che ne tengo; ma ben stupisco che l'amore arrivi tant'oltre che la faccia indovinare, con mandarmi V. S. una vivanda più conforme al gusto e sanità mia di qual si voglia altra quadragesimale. La ringrazio pertanto infinitamente, e mi preparo a goderla con gusto raddoppiato, per esser accomodata da quelle mani tanto da me amate e reverite. E già che mi ordina(449) ch'io domandi altro di mio gusto, io domanderò qualcosa per far colazione la sera; e nel re[s]to, di grazia, V. S. non si pigli altro pensiero, chè quando mi bisognerà qualcosa mi lascerò intendere, sapendo che posso farlo con ogni sicurtà.
Non vedo l'hora di rivederla insieme con il bambino, pur che non sia in giorno di festa, chè non ci saria sodisfazione.
Lascio giudicar a lei se mi sarà di consolazione la grazia che V. S. pretende di ottener da Monsig.r Arcivescovo; ma non posso in questo punto risolverla. Sarò con la Madre badessa, e quanto prima gli significherò quel che ne havrò potuto ritrarre. In tanto finisco, senza finir mai di raccomandarmele, e prego Nostro Signore che la conservi.
Di S. Matteo, li 13 di Marzo 1630(450).
Sua Fig.la Aff.maSuor M.a Celeste.
Fuori: Al molto Ill.re et Amatiss.mo Sig.r Padre
Il Sig.r Galileo Galilei, aBello Sguardo.
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